Uomo e macchina, presenza e distanza, tempo di lavoro tradizionale e settimana corta, competenze tecniche e conoscenze umanistiche. Come si lavorerà domani? Che significato ha oggi il lavoro per le persone e in che misura contribuisce alla costruzione dell’identità? Quali sono gli ingredienti per forgiare professionalità spendibili in un mercato del lavoro che cambia, all’interno di un contesto sociale mutevole, incerto, talvolta dissociato dalla realtà?
Come cambia il ruolo della direzione del personale in uno scenario dove il perimetro delle aziende si è dilatato e le persone sono alla ricerca di un nuovo senso? Se il patto tempo vs retribuzione si è rotto, su quali basi si costruiscono nuovi legami fiduciari tra le aziende e le persone? Su quali leve deve puntare il direttore del personale per connettersi con giovani per i quali l’azienda deve concorrere a creare un centro di gravità della loro esistenza, non solo professionale ma anche personale?
Non esistono soluzioni facili ed è fuorviante lasciarsi trascinare dalle mode. Nuovi lavori e organizzazioni capaci di interpretare grandi cambiamenti organizzativi richiedono consapevolezza e solide competenze che tutti devono esprimere: chi cerca lavoro e chi lo offre.