Zucchetti Village, a Lodi il nuovo headquarter della software house
Ci sono voluti 29 mesi per realizzare l’ultimo tassello del progetto dello Zucchetti Village. È stato inaugurato ufficialmente il 16 dicembre 2025, il nuovo edificio che completa il villaggio nel quale trova posto anche la torre Zucchetti, completata nel 2017. E così la cerimonia inaugurale della nuova sede – il progetto è stato realizzato da Lombardini 22, studio di architettura di Milano specializzato in edifici ecosostenibili – ha aperto per Zucchetti un nuovo capitolo della sua storia, iniziata nel 1978 a Lodi da un’idea di Mino Zucchetti.
Durante l’inaugurazione (a dicembre 2025 c’è stata quella della sede di Padova, la seconda più grande d’Italia, dove in totale sono 90), proprio per ricordare la figura del suo fondatore, è avvenuta anche la cerimonia di intitolazione della piazza d’ingresso, dedicata alla memoria di Zucchetti, che completa così il progetto del nuovo headquarter, un’opera che rappresenta l’idea di spazi di lavoro che aveva in mente lo stesso Mino Zucchetti. “Un grande lodigiano“, ha detto il sindaco Andrea Furegato parlando dell’imprenditore scomparso nel 2023, al quale le numerose persone presenti alla cerimonia hanno dedicato un lungo e sentito applauso.
“Desidero ringraziare il sindaco, la giunta e il prefetto Davide Garra per questo momento così importante ed emozionante”, ha dichiarato un commosso Alessandro Zucchetti, Presidente Zucchetti nel suo discorso inaugurale. “Questo gesto di profonda riconoscenza da parte delle autorità che ha portato all’intitolazione della Piazza a Mino ci onora profondamente, ma significa anche una grande responsabilità per il futuro“. Parole di elogio per il fondatore dell’azienda anche dal vescovo Maurizio Malvestiti, che lo aveva conosciuto in occasione dell’inaugurazione della torre Zucchetti.
Per ricordare Mino Zucchetti, a margine della cerimonia inaugurale del villaggio Zucchetti, sono state assegnate 27 borse di studio – intitolate proprio al fondatore dell’azienda – a figlie e figli dei collaboratori dell’azienda frequentanti scuole superiori o università, che hanno conseguito importanti risultati scolastici nell’ambito dello studio delle discipline STEM.
Una nuova sede per il lavoro collaborativo
Il nuovo edificio che completa lo Zucchetti Village, che in totale ha una capacità di 1.500 postazioni, è sorto dal riuso del centro commerciale My Lodi; della precedente attività, però, il nuovo edificio ha mantenuto soltanto la struttura in cemento armato (ora c’è una struttura in legno, unico materiale che assorbe anidride carbonica): grazie alla ristrutturazione, alla riqualificazione e alla parziale demolizione del building è sorto l’edificio di sei piani.
La costruzione è la rappresentazione della filosofia di gestione delle persone di Zucchetti: l’intero villaggio si basa sulla sulla creazione di un ambiente coinvolgente, creativo e flessibile nel quale organizzare il lavoro in modalità ibrida, con una logica improntata alla tipologia di mansione da svolgere. Per questo nel nuovo edificio trovano spazio: postazioni per attività individuali, sale meeting, spazi per call riservate, aree relax, library, aree per la formazione, corner wellness, punti di ristoro, garden, ambulatori, spazi ludici e un auditorium (anche questo spazio è stato dedicato a Mino Zucchetti).
“Abbiamo creato questa moderna sede per riunire in unico complesso tutte le persone che lavorano su Lodi, con l’obiettivo di favorire la conoscenza personale tra colleghi, lavorare sempre più in collaborazione e ricevere ospiti in uno spazio più rappresentativo e consono alle nostre esigenze. Anche nelle altre città d’Italia è in corso un processo di riunificazione e riorganizzazione delle sedi in complessi moderni e tecnologici“, ha commentato il Presidente di Zucchetti.
A raccontare il dietro le quinte del progetto è stata anche Cristina Zucchetti, Presidente di Z Holding e Responsabile delle Risorse Umane di Zucchetti: “Ogni spazio è legato a una funzione specifica ed è messo a disposizione di chiunque, a seconda delle diverse attività da svolgere o dei momenti di svago e di relax che servono a ricaricare le energie”. A rendere possibili numerose attività nel nuovo edificio è la tecnologia, dalla prenotazione degli asset al controllo degli accessi, fino alla rilevazione delle presenze: “Tutto questo rende possibile il modello di lavoro agile e funzionale“, ha continuato Cristina Zucchetti, che ha evidenziato l’impegno dell’azienda per un “modello di work-life balance che valorizzi l’impegno e l’entusiasmo delle nostre persone”.
A commentare l’opera di ristrutturazione dell’edificio e la realizzazione della nuova sede di Zucchetti è stato Marco Amosso, Partner di Lombardini22 e Director di L22 Urban&Building: “Pensiamo che ogni architettura, soprattutto se intesa al riuso di un complesso esistente, sia anche un atto di rigenerazione urbana, che influisce sulla percezione e sulla qualità della vita di un intorno più ampio. L’obiettivo era restituire nuova vita a una struttura esistente in un sistema complesso, con un programma articolato che a oggi integra funzioni semi-pubbliche con quelle tipiche di un headquarter direzionale, che sia capace di farne crescere la produttività, ma anche di dare forma a un luogo riconoscibile, permeabile e accogliente anche attraverso la scelta dei materiali e la qualità degli spazi”. Per Zucchetti una nuova era si è appena aperta.
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