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Agenda Forum di Sviluppo e Organizzazione – 22 novembre 2023

AGENDA AGGIORNATA AL 14/11/2023

Educare al lavoro
L’educazione al lavoro non può fare a meno di affrontare la contrapposizione dialettica tra una logica utilitarista che fa calcoli e pondera le conseguenze e un’etica dell’appropriatezza dove il senso di sé e quindi l’identità individuale o sociale orientano l’azione anche a prescindere dalla convenienza.
Si formano le persone sulle tecnicalità per svolgere bene un lavoro predefinito, oppure su qualità intellettuali più ampie? Come si affrontano le tante e contraddittorie richieste rivolte alle istituzioni educative? Priorità alle competenze STEM o alle soft skills? Diritto al lavoro o dovere di lavorare bene? Disciplina o autonomia? Ordine o fantasia? Presenza o distanza? Conformità o spirito critico? Soddisfazione dei partecipanti o verifica dell’apprendimento come misure dell’efficacia formativa? Funzionalità alle richieste dei capi azienda o autonomia e indipendenza dei momenti formativi?

16.00 APERTURA E ACCREDITO PARTECIPANTI

16.30 EDUCARE AL LAVORO: SOGGETTI, RESPONSABILITÀ, METODI, COMPETENZE
Come ci si prepara (si è educati e ci si educa) al lavoro, all’attività professionale, alla vita organizzativa nel contesto caotico dei nostri giorni, contrassegnato da visioni, valori, esigenze, attese divergenti e spesso conflittuali? La relazione proporrà alla discussione alcuni orientamenti, considerando temi come le differenze tra distinte generazioni, la motivazione dei diversi soggetti coinvolti, il ruolo dell’istruzione professionale e quello delle business school, l’evoluzione delle competenze degli educatori e delle metodologie di apprendimento, le conseguenze dell’esposizione dei processi educativi rispetto alla rete delle comunicazioni sociali.
Gianfranco Rebora, professore emerito di Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane –UNIVERSITÁ LIUC – CATTANEO DI CASTELLANZA e direttore responsabile – SVILUPPO&ORGANIZZAZIONE

17.00 PENSARE IL LAVORO PER EDUCARE AL LAVORO
La parola “educazione” è sulla bocca di molti; da più parti si insiste sulla necessità di educare, soprattutto i giovani. In verità, simili richiami rischiano di trasformarsi in luoghi comuni intorno ai quali si coagula un consenso generale spesso del tutto insignificante. In particolare, a proposito del tema in oggetto, prima di “educare al lavoro” sarebbe bene riflettere su di esso evidenziando aspetti che sarebbe un grave errore considerare come ovvi e scontanti.
Silvano Petrosino, professore Ordinario di Teorie della Comunicazione e Antropologia Religiosa e Media – UNIVERSITÁ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

17.30 L’EDUCAZIONE AL LAVORO COME ASSE FONDANTE DELLA VITA COLLETTIVA
Il lavoro sta cambiando, tuttavia, è necessario mantenere la cultura del lavoro come asse fondante della vita collettiva, la cultura della produzione come perno dell’economia, proprio per non confonderci continuamente, sempre alla ricerca di nuovi punti di riferimento. Il lavoro come fondamento stesso della Repubblica non è solo il lavoro fisico degli anni quaranta, ma è oggi anche tutto quel lavoro intangibile che, generando un valore aggiunto per la comunità, deve essere inteso come bene comune, perché non solo sostiene una crescita materiale del Paese, ma diviene collante di dignità e appartenenza alla comunità nazionale. Anche la conoscenza va prodotta e quindi va intesa come lavoro, così come è evidente che le nuove forme di lavoro sempre più basate sulla conoscenza richiedono tutele diverse dal passato. Questo esalta oggi il ruolo dei responsabili del lavoro e dei lavoratori nelle nostre imprese. E l’ambiguità e la ricchezza del termine inglese (“People” significa sia “persone” che “popolo”) ci aiuta a cogliere il senso di marcia di questa nuova fase: gestori di persone che diventano popolo, non più gestori di relazioni individuali o di relazioni industriali, ma costruttori di comunità di missione in perenne ricerca e trasformazione, in cui il benessere della persona e delle persone come team diventa il motore di creatività e innovazione quindi di crescita per l’impresa e per il territorio di cui essere pienamente parte.
Patrizio Bianchi, ex ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Cattedra Unesco Educazione, Crescita e Uguaglianza

18.00 TAVOLA ROTONDA “Il rifiuto del lavoro tra deficit di senso e deficit di libertà: come rilanciare la motivazione entro e oltre i confini dell’organizzazione?”
Intervengono:

  • Alfonso Balsamo, adviser education per l ’Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano – CONFINDUSTRIA
  • Patrizio Bianchi, ex ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Cattedra Unesco Educazione, Crescita e Uguaglianza
  • Paola Boromei, chief human resources & organization, SNAM
  • Silvano Petrosino, professore Ordinario di Teorie della Comunicazione e Antropologia Religiosa e Media – UNIVERSITÁ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
  • Gianfranco Rebora, professore emerito di Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane –  UNIVERSITÀ LIUC – CATTANEO DI CASTELLANZA e direttore responsabile – SVILUPPO&ORGANIZZAZIONE
  • Francesco Seghezzi, presidente – ADAPT

Modera: Chiara Lupi, direttrice editoriale – ESTE 

19.00 APERITIVO DI NETWORKING

19.30 CENA 

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